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Salzburg. W. A. Mozart im Goldenen Saal der Festung

[…] Questi concerti vocali dedicati a Mozart e presentati, prima che a Salzburg, in molte altre città austriache, da Innsbruck a Linz a Bregenz, sostenuti da un’orchestra costituita per l’occasione, ci restituiscono(…) un Mozart vivido, brillante, pieno di verve […].

[…] La grande scena del Conte d’ Almaviva, “Hai già vinta la causa…Vedrò mentr’ io sospiro”, quella di Figaro, “Bravo Signor padrone…Se vuol ballare”, da “Le nozze di Figaro”, e la celeberrima canzonetta “Deh, vieni alla finestra” di “Don Giovanni”, dall’opera eponima si sono giovate dell’interpretazione ricca di “nuances” del baritono italiano Luca Casagrande, uno dei pochi baritoni, da noi ascoltati, a porsi coraggiosamente sulla scia del – purtroppo – piuttosto ignorato esempio del grande Dietrich Fischer-Dieskau (ed è singolare che si tratti di un italiano a farlo) […]

Casagrande ha la possibilità di sfoderare un improvviso, vivido mordente, che ben pochi baritoni, oggi, possono vantare di possedere, ma sa essere anche di una dolcezza infinita […] Una sorta di “camaleonte vocale” dalla voce asciutta, non enorme, ma, come si dice, “che corre” e si sente bene fino in fondo alla sala, anche nei frequenti pianissimi: questo, non solo in virtù di un gusto e una tecnica raffinati, che escludono a priori l’urlo, ma anche e soprattutto di una dizione che “porta” i versi, fino alla perfetta comprensibilità.

Buffo senza diventare caricaturale come Papageno ne “Die Zauberfloete” (“Ein Maedchen oder Weibchen”), il baritono mostra grande musicalità nei terzetti “Ah, taci ingiusto core”, da “Don Giovanni” e “Soave sia il vento”, da “Così fan tutte”.[…] 


C. C.

(Traduzione di Ilaria Daolio)

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