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MITRIDATE EUPATORE, GRISELDA, GLI EQUIVOCI NEL SEMBIANTE.

International press.

MITRIDATE EUPATORE, GRISELDA, GLI EQUIVOCI NEL SEMBIANTE.
Washington, Boston, San Francisco, Los Angeles – U.S.A. – 2001

” […] Il baritono italiano Luca Casagrande sembra perfettamente a suo agio come protagonista di quest’allestimento di Mitridate Eupatore [di A. Scarlatti. N.d.R.], ambientato tra i vividi colori di una fastosa Venezia cinquecentesca. Casagrande recita con gran disinvoltura un personaggio non facile e tocca vertici di autentica commozione nella splendida invocazione “Stelle!” La voce, di baritono con inflessioni tenorili, di quest’artista italiano è esattamente quella che ci aspettavamo per il personaggio d’Eupatore. In definitiva, egli disimpegna la parte dimostrando conoscenza e padronanza stilistica, e notevole musicalità, soprattutto nelle improvvisazioni. Ma quel che più conta è il fatto che Casagrande riesca a restituirci un Eupatore vero, còlto sia nel suo ruolo di Re ingiustamente spodestato che riconquista giustamente il potere, dunque in una convinta ieraticità, sia nei suoi tratti d’uomo, insieme determinato e vulnerabile. Un meritato, autentico successo. […]”

” […] Tre arie di progressiva difficoltà per questo Corrado, Principe di Puglia, in questa Griselda di Alessandro Scarlatti, risolte con felice vocalità dal baritono italiano Luca Casagrande, che riesce a far rivivere la figura del favoleggiato tenore baritonale d’età barocca. Grande prova di virtuosismo nella terribile aria “Agitata da fiera procella”, nel secondo atto dell’opera. Quest’artista ha suscitato una grande impressione tra il pubblico […]”

” […] Molti i momenti riservati ad Armindo, nel corso del secondo e del terzo atto di questa commedia pastorale degli equivoci (Gli equivoci nel sembiante, di A, Scarlatti. N.d.R.), un personaggio difficile da rendere, e quanto a vocalità – si tratta di una voce a metà tra il tenore e l’attuale baritono – e quanto a carattere, a tratti aulico, a tratti francamente irridente. […] La resa di Luca Casagrande è stata sempre incisiva e smagliante: in una parola, esemplare, sia nei recitativi sia nelle arie, sia, infine, nei duetti, e con Lisetta, e con la protagonista, Clori.”

“[…] Luca Casagrande, baritono italiano, che pochi cultori del barocco conoscevano da noi, finora, esclusivamente come raffinato interprete discografico di Cantate di Alessandro Scarlatti e Agostino Steffani, e, forse, per il suo debutto in Beethoven lo scorso anno a Seattle, ha dato una splendida prova d’interprete nei panni del protagonista, Eupatore, nel fiabesco allestimento di Mitridate Eupatore di Alessandro Scarlatti, seguìto, a poco più di un mese di distanza, da altri due autentici successi nel ruolo pastorale di Armindo, ne Gli equivoci nel sembiante, e in quello nobile di Corrado, Principe di Puglia, in Griselda, rispettivamente il primo e l’ultimo, in ordine di tempo, dei melodrammi del compositore palermitano. Casagrande è un interprete di personalità singolarissima, molto spiccata, la cui arte vocale e scenica e la cui capacità di comunicazione attraversano ed illuminano il linguaggio fiorito e figurato di personaggi avvolti nel mito, che la platea sembra finalmente comprendere appieno, forse per la prima volta. L’artista italiano sortisce un effetto di straniamento sull’uditorio, inizialmente disorientato da una vocalità indubbiamente insolita, benché riconducibile storicamente a quella del tenore baritonale sei-settecentesco, e restituisce personaggi di carne e sangue, vivi, autentici, finalmente attuali e, tuttavia, stilisticamente ineccepibili. Anche i filologi e i puristi più accaniti hanno applaudito, decretando per quest’artista un autentico, indiscutibile successo […].”

“[…] Incisiva e mordente la caratterizzazione a tutto tondo del personaggio del protagonista [Eupatore in Mitridate Eupatore di A. Scarlatti. N.d.R.] da parte di Luca Casagrande, baritono italiano, che attraverso un sapiente gioco coloristico, che include screziature tenorili, una dinamica perfetta e un’autorevole presenza scenica, fa rivivere, letteralmente, Eupatore, e s’impone su un pubblico d’élite, difficile, sofisticato ed esigente, riscuotendo consensi, che abbiamo riscontrato difficilmente, finora, nel corso di rappresentazioni del melodramma barocco italiano […].”

“[Mitridate Eupatore di A. Scarlatti], un allestimento lussureggiante, che sposta l’azione dal 150 a.C., nella città di Sinope, ad una Venezia nel pieno fulgore rinascimentale (quest’opera fu data proprio a Venezia per la prima volta) […]. Successo pieno per il protagonista maschile, il baritono italiano Luca Casagrande, che, fin dal suo ingresso, nella seconda scena del primo atto, ipnotizza il pubblico con il solenne recitativo di Eupatore “O de’ miei Mitridati antica reggia”, con cui il personaggio rivela appieno la sua statura di sovrano, e riesce ad entusiasmare la platea con l’aria in tempo d’Allegro “Se il trono domando”, con un da capo variato con straordinaria musicalità. Dolente, e piena di fervido desiderio di giustizia, l’invocazione “Patri Numi, amici Dei” (scena quinta, atto primo). Ancora, grave e ieratica la preghiera “Voi vedete, o Dei d’Egitto”, nella seconda scena del secondo atto, con il coro dei sacerdoti, e splendida, commovente, patetica nel terzo, la grande aria in otto movimenti e tempo Lento, e Molto lento, “Stelle! Se il vostro lume”, in cui Casagrande tocca l’acme della sua interpretazione. Ma il baritono eccelle anche nei momenti in cui si esige un canto di forza, teso e vigoroso, come nell’Allegro risoluto “Uccidete, distruggete”. Un’interpretazione intelligente come poche altre, che ha riportato in vita un personaggio di straordinaria complessità. Grande successo di pubblico e critica. […]”

Traduzione di E. Pinzella

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