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La cantata e la sonata da camera tra barocco ed arcadia

Concerto al Centro di Cultura A. Rosmini – Trento

di Sandra Matuella

Il tema del concerto verte sul recupero e la proposta al pubblico delle forme della Sonata e della Cantata da camera, espressioni tra le più significative dell’arte del comporre tra Sei e Settecento, in Italia, nel periodo, dunque, di massima fioritura belcantistica (dove il termine “belcanto ” è applicabile anche alla sola musica strumentale). Si tratta, qui, di composizioni per la gran parte inedite, prima che se ne occupasse lo “Scarlatti Camera Ensemble “, affiancate da lavori più o meno noti, soprattutto fra i cultori della musica sei-settecentesca. L’intento è, quindi, palesemente divulgativo di una parte fondamentale, ma, in Italia, attualmente trascurata, della nostra cultura musicale.

Alessandro Scarlatti (1660-1725), palermitano ma operante soprattutto tra Roma e Napoli, fu il più prolifico e forse il più grande compositore di Cantate da camera dei suoi tempi. Antonio Vivaldi, (1675 ca.1741), sacerdote veneziano, fu un celebre virtuoso di violino e il maggior compositore di musica strumentale della prima metà del Settecento italiano.

Patrizio veneziano, compositore originale e vivace era anche Benedetto Marcello (1686-1739).

Giuseppe Tartini, istriano, che finì i suoi giorni a Padova (1692-1770), fu un altro famoso virtuoso di violino. La sua arte è tra quelle che sviluppano, intorno alla metà del XVIII sec. uno stile puramente strumentale, nel quale si affermano spiriti drammatici, preannuncio della Sonata romantica.

Di Alessandro Scarlatti saranno presentate due Cantate a voce sola e basso continuo, una delle quali con violino concertante e le tre Sonate per due violoncello e basso continuo. La terza Cantata a voce sola in programma è di B. Marcello, mentre di Vivaldi e Tartini saranno presentate rispettivamente la Sonata Op. 12 e la “Didone abbandonata” entrambe per violino solo e basso continuo.

Sandra Matuella

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