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“Il Canto Seducente” – Duetti Buffi e DUetti da Camera di Padre Giovanni Battista Martini

Di Ilaria Daolio

Una nuova produzione discografica dello Scarlatti Camera Ensemble, la terza dal 1995, ci offre la possibilità di ascoltare musica inedita e inusuale. Questa volta la formazione cameristica, che si occupa del recupero critico della musica vocale e strumentale meno frequentata o poco o punto conosciuta del Sei-Settecento italiano, ha scelto GIOVANNI BATTISTA MARTINI (1706-1784).

Padre francescano bolognese, Martini fu ed è più conosciuto come teorico, didatta e compositore di musica sacra, che come estroso autore di irresistibili “Intermezzi” teatrali (“L’impresario delle Canarie”, per citarne uno), beffardi “Duetti Buffi” ed eleganti “Duetti da Camera”. Per l’appunto a una manciata dei più significativi duetti del compositore bolognese è interamente dedicata la nuova pubblicazione di cui scriviamo.

L’incisione è – coraggiosamente – “in presa diretta”, vale a dire sostanzialmente “dal vivo”. Si tratta, inoltre, di una “prima registrazione assoluta” e di un’edizione cosiddetta “filologica”, anche per l’utilizzo di strumenti d’epoca.

L’incisione è basata su manoscritti di proprietà del Civico Museo Bibliografico di Bologna […]

La qualità del suono è uno dei pregi principali di questo Cd. Merito della favorevole acustica naturale della chiesa dell’Abbazia di Badia di Dulciago, nel novarese, nella quale ha avuto luogo l’incisione.[…]

I brani sono composti in chiave di soprano e di basso, ma in pratica, ci si trova difronte a parti per registri vocali intermedi, tra quello di soprano e quello di mezzosoprano, tra quello di basso e quello di baritono: nulla di riconducibile alle attuali categorie vocali di ascendenza ottocentesca. Per affrontare queste parti ci vogliono, dunque, voci molto duttili […]. Ancora, le due parti vocali sono quasi sempre molto distanti l’una dall’altra, con conseguenti problemi di equilibrio d’insieme, perciò è necessario saper dosare i suoni; gli intervalli sono spesso di intonazione assai ardua; la vocalizzazione è fitta e vorticosa, difficile da rendere espressiva. Insomma, questi “Duetti” presentano tutti gli elementi del belcanto, ma, in un certo senso, come “concentrati”. […]

I risultati sembrano buoni, soprattutto in “Al merito impareggiabile del Signor Giuseppe Malcontenti”, “S’aspetti pur dal Ciel un gran flagello…”, “Madrigale rustico a due voci”, “Ah, ritorna età dell’oro”, “Tutto cangia”. […]

Siamo difronte a un lavoro affrontato e realizzato con chiarezza d’intenti, discernimento e intelligenza, in cui il canto, pur nel rispetto della forma, è del tutto scevro di manierismi, immediatamente diretto al nocciolo del fatto musicale, piegato senza esitazioni alle necessità espressive degli stili “buffo” e “galante”, che ricalcano i modi parodistici dell’opera buffa”. […]

Luca Casagrande canta con naturalezza e vivacità, tanto da far sembrare agevole una scrittura scomoda, aspra e frastagliata, com’è dato di vederne poche altre e che si estende per più di due ottave. Il baritono mostra una coscienza e una padronanza dei propri mezzi vocali e musicali – mezzi di tutto rispetto e, per certi versi, notevoli – al tempo stesso serene ed autorevoli e affronta gli intrecci con la voce femminile con lucidità e fermezza. Il timbro sorgivo è rotondo. Energiche scuriture si alternano a mezzetinte quasi tenorili. Finalmente un baritono, che non canta tutto allo stesso modo e non ha paura di usare la tavolozza dei colori che ha a disposizione. Per necessità di caratterizzazione della parte, in qualche caso (nel “Madrigale rustico…”, ad esempio), il timbro si prosciuga fino a farsi scabro. In altri passi la voce acquista inaspettatamente mordente, per poi farsi nuovamente morbida e vellutata. Altre volte ancora Casagrande ricorre a quel canto “parlante” caro ai “buffi” di un tempo, con una sottile vena ironica e irriverente. Le agilità sono spiccate e nette, così gli attacchi. Gli estremi acuti sono brillanti, metallici, quelli bassi calibrati con perizia. Casagrande è un interprete che piacerà a chi identifichi la bellezza del canto con le capacità dinamiche e coloristiche e l’intelligenza musicale e stilistica.

Sobria ed elegante la veste grafica di questo CD […]. Molto interessante il libretto, che contiene un vero e proprio saggio storico-musicale su Martini e il suo tempo. D’altronde, accuratezza e originalità sono una consuetudine, che investe anche l’immagine delle produzioni dello Scarlatti Camera Ensemble. E che paga, anche in termini di vendite: con soli tre titoli di musica vocale e strumentale da camera praticamente sconosciuta, all’attivo, il gruppo ha sfiorato fino ad oggi le tremila copie vendute solo in Italia. E’ bene che si sappia che in Italia case discografiche come la Nuova Fonit Cetra e la Sony faticano a raggiungere le mille copie vendute per ogni titolo pubblicato (dichiarazione dei rappresentanti delle due case discografiche, Galimberti e Barzaghi, Rai-RadioTre, “Lampi d’autunno”). E si tratta di titoli operistici e conosciuti, quando non celebri. […].


Ilaria Daolio
Storia e letteratura del teatro musicale e
Direzione Istituto Monteceneri
Milano.

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