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Maria Carla Curìa – “Alle Troiane Antenne” (“Didone abbandonata”) – Cantata per Soprano e Basso Continuo – Alessandro Scarlatti (1660 – 1725)

by Luca

“Alle Troiane Antenne” (“Didone abbandonata”) – Cantata per Soprano e Basso Continuo – Alessandro Scarlatti (1660 – 1725) – WORLD PREMIERE RECORDING.

Maria Carla Curìa Soprano
Trio Alessandro Scarlatti

Artistic Director & Producer Luca Casagrande.

Centaurus Music Int. Studio Recording “Alessandro Scarlatti – Cantate a voce sola per Soprano e Basso Continuo” WORLD PREMIERE RECORDING – ℗ 2001.

Remastering 2017.

Premiere performance: September 18, 1705 at the Teatro di Palazzo Doria Pamphili – Roma.

“Alle Troiane Antenne” (“Didone abbandonata”)
Lyrics: Cardinal Benedetto Pamphili.

Alle Troiane Antenne
Quando nel gran Periglio di terribil Procella
Fu Cartago superba Asilo e Scherno,
non men gentil che bella
l’alta Reìna al Condottier famoso
die’ Ricetto e Riposo,
con Atto di Pietà di Lei ben degno,
non già di Lui, che se ne rese indegno!
D’Ira e d’Amore accesa,
così dicea la Gran Regina offesa:

“Io t’accolsi Regina et Amante
e ti diedi col Regno il mio Core.
Tu spergiuro, dal fido mio Petto
Fuggi ingrato e con l’Onda incostante
Scherzi e ridi, e deridi
Di quest’Alma l’accerbo Dolore.

Or, se Pregio di Fama e l’Honor mio
Son tuoi Trionfi, giusto è ben che sia
Pena del mio fallir la Morte mia.
Sì, disprezza pur le mie Querele
Ché l’Aura seconda,
che spinge al tuo fuggir l’ardite Vele,
accende il Rogo alla tradita Dido,
ch’è innocente Olocausto a un Nume infido!

Ah, crudel, tu m’abbandoni
Disperata in questo Lido
E pur t’amo, ben ché infido
Tu mi lasci, o ingannator!
Del mio Cor disprezzi i Doni,
e pur t’amo à mio Dispetto,
perché porto ancor nel Petto
la tua Imago, o traditor!

L’Ancora di mia Fe’, del mio Tormento,
sol per breve Momento fermi il tuo Legno,
e poi volgi le Luci
all’ingannata Dido, Enea spergiuro;
indi in quel Rogo acceso,
che mesto splende ai Thalami fatali,
il Nume d’Imeneo rimira offeso
dell’empio Inganno tuo, ch’hor mi destina
all’ultimo de’ Mali,
tradita Amante e Misera Reìna.
Vanne, fastoso, poi,
libero e sciolto il Cor d’ogni Catena,
che l’istesso Delitto è la tua Pena.

A punir di quest’Alma l’Errore,
già d’Amor nell’Inferno più acceso
il Destin mi condusse à penar.
Ma più fiero Tormento al mio Core
È il Delitto ch’al Mondo paleso,
ch’amo ancor chi mi seppe ingannar.”

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