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- 15 Mag 2013
Luca Casagrande – “Poèmes chinois” Op. 12 (1908) & Op. 35 (1927) – Albert Roussel (1869 – 1937)
Amoreux séparés – Op. 12 (1908)
Il ritmo agile e le armonie scintillanti dell’incipit strumentale introducono la figura del jeune galante la cui baldanza ha un’esplosione nelle settimine di semicrome che spiccano alle battute 4-5. L”ingresso’ della belle demoiselle non è ritmicamente dissimile da quello della prima battuta del pezzo, se non fosse per la scelta di un’ambientazione tonale più brillante (vago richiamo alla tonalità di si maggiore) e per il ricorso a gruppi di sestine di semicrome anziché di settimine.
La lontananza, come descritta da ces royaumes ne sont pas très distant, appare pianisticamente resa da una arcata di terzine arpeggiate che conduce ai salti del basso probabilmente pensati per descrivere i monts à pic.
Alla battuta 16 (Un peu plus animé) si assiste a un cambio di ambientazione:compare una successione di accordi, sorretti da note molto gravi dello strumento, caratterizzata da un ritmo puntato che ricorda l’incedere di una marcia militare. Successivamente, a partire da misura 23 (Animé) il ritmo diviene ancora più puntato e l’alleggerimento della texture strumentale, insieme ad un’incrementata vivacità, tende a dare un’immagine suggestiva di nuages e di vents come di chevaux et galoppez. Il canto si limita, efficacemente, a declamare con ritmo sostanzialmente calmo e uniforme, intonando per lo più le medesime note.
Alla battuta 49 si può notare la ripresa di una variante del tema ritmico-armonico-melodico iniziale, nell’intento di condurre a un’altraambientazione di nuagese ciel.Interessante osservare il tratto melodico ascendente, al canto, in corrispondenza di la brise changeante s’élève, come il tratto melodico discendente, sempre al canto, a et retombe, il tutto adeguatamente accompagnato dal pianoforte con escursioni che vanno dalla tessitura acuta a quella grave.
Alla parola mes pensées, ritroviamo le settimine di semicrome che avevano caratterizzato la galanteria del giovane protagonista maschile, mentre allaparola la bien-aiméespicca, nella parte vocale, una nota opportunamente lunga seguita da agile melisma.
L’accordo finale, basato sull’intervallo di quarta giusta, conclude freddamente tutta la composizione, quasi a sottolineare il senso negativo di je n’atteindrai pas.
Des fleurs font une broderie – Op. 35 (1927)
La broderie viene splendidamente descritta dal pianoforte tramite una serie di crome staccate intessitura medio-acuta tra le quali spicca timidamente, ogni due battute circa, una cellula ritmica anapestica. Da notare le sincopi ritmiche (mano sinistra del pianista, miss. 10, 12, 14) che danno una vena di maggior complessità all’ordito della composizione. Probabilmente queste stesse sincopi vogliono mimare gli effetti dell’ebbrezza, insieme ai salti dell’accompagnamento, come peraltro sottinteso dal testo poetico le doux éclat du vin est dans ma tête. Alla parola éclat viene data importanza grazie a una nota lunga e acuta al canto, mentre a vin viene dato particolare rilievo con l’ausilio di una nota lunga più di due battute, successivamente a tête si ha la nota cantata più acuta di tutto il brano, quasi come fosse un grido di entusiasmo tipico dello stato didisinibizione di chi è ebbro.
A brillent, termine sottolineato da una veloce scala di semicrome al pianoforte, si ha un primo cambiamento nello stile dell’accompagnamento strumentale. Il mors de mon coursier appare descritto da una serie di sonori accordi pianistici paralleli, sempre staccati ma sicuramente meno leggeri della trama ‘a ricamo’ dell’introduzione. La senteur du saule viene invece espressa musicalmente da una serie di seminime all’unisono, nella parte delcanto, sostenute da un moto quasi ‘ondoso’ della parte pianistica.
Successivamente, dalla battuta 42, il ruisseau appare raffigurato in maniera analoga a quella osservata per il coursier dove gli accordi paralleli enfatizzano la sensazione di movimento impetuoso. Si può assistere a un cambio improvviso di ambiente, connotato da sopraggiunta tristezza, alla battuta 46, dove le note staccate e balzellanti lasciano posto a un susseguirsi di note dolcemente legate al pianoforte. La tessitura delle crome di accompagnamentodiventa più acuta già prima della frase Tant qu’elle n’a pas souri, in un crescendo graduale e ritmicamente uniforme che la porta a veri e propri tintinnii alla frase quand ses tresses s’écroulent.
Le paysage est gai rappresenta il momento di massima gioia, come confermato dal nuovo accompagnamento a terzine e dalla continua presenza di note molto acute del pianoforte mentre il canto, procedendo con una regolare arcata melodica, culmina sul fa# acuto in corrispondenza di gai. Solamente a mes yeux sont sur ses yeuxsi abbandona quest’ilarità ritmico-melodica per tornare a un’ambientazione più calma e intensa, con semiminime legate, al pianoforte, e crome ribattute all’unisono (mis. 79), al canto.
Il brano conclude con una sorta di ascensione melodica, armonicamente pregnante, dello strumento, accompagnata da lunga nota finale della voce, quasi a volere dare un aura di mistero alla domanda Va-t-elleme donner l’épingle de ses cheveux?
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